dall'archivio del tema ‘divagazioni’

Equilibrio

C’era(no) una volta un bambino (un uomo e un dubbio)
Non aveva(no) coscienza della propria strana trinita’
Credeva(no) di sapere quello che voleva(no)
Poi l’esistenza si trasformò in vita
La vita chiedeva molto, come scegliere e comunicare con altri
L’impegno superava le capacità così di colpo si trovò

Un uomo solo (insieme ad un bambino e ad un dubbio)
Con una vaga intuizione di non essere solo quello
Decideva(no) con volontà e freddezza per superare stati inesistenti
La consapevolezza della vita aiutava le relazioni ma non la prospettiva
E venne lenta una crisi ineluttabile, che sfociò in

Un dubbio (dentro un uomo e un bambino) senza incertezze
Per conservare sempre vivo un passato morto
Per rinegoziare una vita invertendo il fluire del tempo
Per essere consapevoli di non essere soli nella propria solitudine
Per rispettare questa simmetria dispari oltre il dualismo vita morte

Così sull’onda scivola la tavola da surf in equilibrio nel tempo
Tra essere e non essere in un divenire che è solo presente
In una premessa e promessa di un futuro frutto del passato
Un antico carpe diem rinnovato nella mente

Così in un tempo sospeso e inesistente ed eterno
Ha senso vivere e pensare alla vita
Da raccogliere insieme e bruciare in un attimo senza tempo
Eterno e infinito
Bello e intimo
Per morire subito e mai
Per rinascere senza mai morire bambino uomo e dubbio.

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